Napule è ‘nu miracolo: il tributo emozionante alla nostra città

14 Maggio 2020
covid 19

E’ vero, spesso si corre il rischio di essere banali ed eccessivamente legati alla propria terra, ma per chi nasce e vive a Napoli è molto difficile non cadere in quest’errore, che si potrebbe definire un eccesso di amore, come quello che molti genitori hanno per i figli.
E come noi per primi non manchiamo di rimproverare la nostra città, perché a volte distratta, irregolare, sregolata e incivile, così non ci dimentichiamo del suo cuore che è grande e profondo quanto le acque del mare che baciano la nostra terra.

La solidarietà. Questa parola così fortemente usata di recente e così poco capita a volte. Sì, perché la solidarietà la si vede e la si può trovare ogni giorno, nei piccoli gesti, come nei grandi, nei bambini, come nelle mani di un anziano, nei volontari che sostengono i bisognosi, come negli occhi di chi grida aiuto… Ma in questo periodo per noi così strano, inaspettato e ingestibile è spuntata fuori con più veemenza che mai.

Solidarietà è stato non uscire di casa nonostante la voglia, cu chistu sol’ accussì bell’ ca si putess ij a mar’…
Solidarietà è stato andare a fare la spesa per me, ma anche per il vicino.
Solidarietà è stato creare una mascherina in casa, quando trovarle era impossibile.
Solidarietà è stato comprare finalmente le mascherine e regalarle a chi non le aveva.
Solidarietà è stato il carabiniere che ne ha regalata una al povero vecchio spaesato e solo.
Solidarietà è stato il famoso panaro, perché a Napoli, quando si tratta di mangiare, nisciun’ adda rimanè riun’…
Solidarietà è stato donare agli ospedali i dolci rimasti invenduti delle migliori pasticcerie all’inizio della fase 1.
Solidarietà è stato guardare in un display piuttosto che tornare dalle persone che amiamo.
Solidarietà è stato condividere gli account Netflix con i propri amici in quarantena.
Solidarietà è uscire finalmente di casa con mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza.
Solidarietà è aver lasciato riposare la nostra città per ripopolarla con rispetto e civiltà.
Solidarietà è continuare a impegnarci affinché tutti potremo ritornare alla vita di prima. Anzi, no. A una vita migliore.

Video tributo prodotto dalla 8mm production

In queste immagini raccontiamo la solitudine di una metropoli unica al mondo, la cui bellezza è completa solo quando si incontrano la sua anima silenziosa e il suo cuore vibrante, fatto di bambini che urlano, clacson che suonano senza sosta, motorini e biciclette, caffè sospesi e pizze a portafoglio, sfogliatelle e babà, fiocchi di neve di Poppella, ma anche nuvolette di Leopoldo, lavoro (sì, lavoriamo anche noi, solo con più sorrisi e meno giacche e cravatte, quindi nun c’ par’), scuola, università, palestra, corsa sul lungomare, cinema, teatro, danza, musei, cattedrali, vicoletti, aperitivi, mare, spiagge…

Tutto questo non c’è ancora, se non nei nostri pensieri e desideri, ma se è vero che ogni momento della vita ha un suo perché e va vissuto in funzione del futuro, ma anche del presente, allora lasciamo queste immagini così belle e forti nella nostra mente. Ricordiamo cosa abbiamo fatto in questi mesi e perché lo abbiamo fatto e raccontiamolo ogni giorno, non smettiamo mai di farlo, perché di miracoli, come quelli che accadono a Napoli, come questo, non se ne vedono tutti i giorni.

E noi abbiamo la fortuna di essere figli di Napoli, figli di un miracolo.

“Trovo nel popolo napoletano la più geniale e vivace industria, non per diventare ricchi, ma per vivere senza occupazioni.”

Johann Wolfgang Goethe

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